Delusione! Questa è la sensazione che ci portiamo dietro dopo aver degustato le etichette di Chianti Classico all’anteprima 2015 presso la Stazione Leopolda. Delusione perché è ormai un’anteprima “sempre uguale”, delusione perché l’organizzazione poteva essere più precisa, delusione perché se sei il consorzio – forse – tra i più forti al mondo ci si aspetta sempre qualcosa di innovativo e stimolante, delusione perché anche qui (come al Chianti Lovers) la sceneggiatura non è stata all’altezza… altri commenti e valutazioni sul vino non ce ne saranno perché il giro tra i produttori è stato molto limitato. Al solito, questo non vuol dire che tra quelli assagiati non ce ne sia stato qualcuno di interessante (anche di molto interessante) ma che tra quelli assagiati la magior parte non ci è piaciuta! In tutti i modi l’anteprima Chianti Classico Collection 2015 si è svolta come la tradizione prevede: spazio ai vini, un focus verso l’olio dop del chianti classico e un piccolo spazio ai distillati. Location, ovviamente, fantastica!
Scenografia e grafica nella tradizione del Gallo Nero ma niente di eccezionale, organizzazione da rivedere e ottima distrubuzione dei produttori in base alla zona di produzione! Il capitolo Gran Selezioni è meglio non aprirlo… ma è stato interessante notare come quest’anno i produttori che trasformano parte delle loro vigne anche in Super Tuscan avessero portato nel loro stand anche quest’ultima soluzione che per chi non lo sapesse non rientra sotto la giurisdizione del Consorzio del Vino Chianti Classico e in teoria non ammesso all’anteprima Chianti Classico Collection. Che ci sia lo zampino del consorzio… ? Certo è che, zampino o meno, anche il capitolo Super Tuscan meriterebbe un’attenta osservazione!! Oggi se ne sta cominciando a fare un uso spasmodico, quasi ridicolo! Non è possibile che tutto (o quasi) debba diventare per forza una trovata commerciale, non è possibile che dal Tignanello (o tanti altri vini di produttori meno “reali”, peché ce ne sono) si passi a qualcos’altro che di “Super” non ha proprio nulla… ma la verità è che oggi più che mai la grossa fetta di mercato, dei vini che rientrano in una fascia di prezzo medio-alta, è composta da nazioni e paesi che “puzzano ancora di bevande frizzanti colorate”!!
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