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Anteprima Vini della costa Toscana: Laboratorio di Metodo Classico … Toscano e …


Anteprima vini della costa toscana: Franciacorta vs Bollicine Toscane …

Vabè dai apprezziamo lo sforzo … però la curiosità è così forte che non possiamo non partecipare. Anzi questo laboratorio potrebbe indicarci quanto forte può essere una delle principali zone, dedite alla produzione di metodo classico in Italia. Guardare con occhio ancor più critico la zonza della Franciacorta, per chi apprezza maggiormente l’approccio Trento DOC, potrebbe chiarirci un po’ più le idee. La conoscenza, anche quando appare scontata dovrebbe essere sempre al centro del nostro percorso di vita.

Bernardo Conticelli ci accompagnerà in questa degustazione guidata alla ricerca, forse, dell’ovvio … ?

  • L’erede di Ivana Cupelli “brut” a base di Trebbiano T. sboccatura 2016

    Buona percezione di lievito, non ingombrante ma evidente accompagnata da eleganti sensazioni di anice e buone note balsamiche in “allungo”. Si scarica molto a riposo, tirando fuori una leggerissima nota di frutta a polpa bianca cotta. In bocca forse un po’ troppo caldo con sensazioni anche un po’ troppo astringenti. Una bollicina che nonostante l’abbondante ossigenazione nel bicchiere un po’ squilibrata.

  • Diegale Quor di Cru “extra brut”

    Al naso frutta bianca e gialla molto matura, lievito ed arbusto sempre verde (foglia di olivo). In allungo aggiunge leggerissime note di pasticceria riconducibili piuttosto alla farina impastata – durante l’impasto. In bocca un buon cuscinetto acido lo sostiene ma la freschezza forse è sporcata da una nota amaricante abbastanza percettibile. In retrolfattiva buona nota di frutta secca come la noce lo chiude con maggiore eleganza. Bollicina rigida.

  • Podere la Regola 90% Gros Manseng e 10% Chardonnay “brut”

    Al naso un po’ scarico con una nota vinosa in primo piano e note leggermente mandorlate. In bocca un una bollicina forse più elegante, rispetto agli altri due, con un buon sostegno acido ma poco intrigante. In retrolfattiva mela a polpa farisona (non cotta e nemmeno mela cotogna ma semplicemente una polpa farinosa).

  • Le Chitè millesimato 2012 – Michele Satta (vino non in commercio)

    Bella apertura al naso con ottime note di frutta a bacca rossa quale la ciliegia e la fragolina di bosco. Pochi terziari ed impatto verticale poco insistente. In bocca la bollicina più fine fin’ora assaggiata anche se forse un po’ troppo schiumosa con un’acidità che richiama frutti agrumati come il pompelmo.

  • Bruvé Sangiovese – Usiglian del Vescovo

    Elegantissime note di frutta rossa matura e ottime note di pasticceria: un bel cheeskache alla ciliagia. In bocca eccede un po’ con l’alcol, meno acidità e bollicina schiumosa e non molto fine. Un vino dall’impatto verticale più insistente ma con poca finezza.

  • Donna Catherine Brut – Fattoria Montechiari

    Una bella frutta rossa con una elegante nota di lampone e fragola con leggerissime note pungenti sul finire. In bocca una bollicina molto più elegante, con acidità ridotta ma che risulta sufficiente per sostenerlo. La retrolfattiva si conclude con una leggerissima sensazione amaricante ed acidità da frutto rosso giovane.

  • Segreto del castello rosè “pas dosé” – Tenuta Mariani

    Maggiore impatto verticale con frutti rossi freschissimi in macedonia ed ottimissime sensazioni fragranti “zuccherine e vellutate”. In bocca la bollicina è davvero poco persistente con carenza un po’ di tutto. Un vino che però in abbinamento con in pasti risulterebbe molto gradevole e di ottima compagnia.

Per finire due fuoriserie per un confronto … ovviamente non alla pari!

  • Pinot Noir millesimato 2009 “pas dosè” 60 mesi – Contadi Castaldi

    All’occhio non convince molto … una schiumosità persistente non abbandona il bicchiere. Al naso però ottime note di crosta di pane da pasticceria accompagnato da frutta a polpa gialla. In bocca (finalmente) una bella bollicina: fine, abbastanza persistente e poco schiumosa (con la schiuma ci si fà la doccia …); acidità decisa ma non eccedente, lo accorcia un po’ ma lo rende molto elegante.

  • Chardonnay e Pinot noir millesimmato 2011 – Bellavista “brut”

    Anche qui al naso abbiamo note di pasticceria accompagnate da ottime note di frutta rossa. Sembra meno elegante rispetto al “fratellinno” ma forse più equilibrato: vinoso con puntine di erba sempre verde. In bocca ottima bollicina, forse meno persistente della precedente ma meno schiumosa. Un po’ più abbocato in bocca e quindi leggermente più “amabile”.

savar, benesce, bollanger, krug

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