Segue una parte del comunicato stampa de le guide de l’Espresso.
“Nell’edizione 2016 le “stelle” sono state assegnate a 526 produttori (520 lo scorso anno), tra i quali 18 classificati con la massima valutazione di “tre stelle”, uno in più rispetto alla scorsa edizione in virtù dell’ingresso nell’élite nazionale di Pietracupa, azienda campana che firma ormai da anni, con implacabile continuità, vini bianchi (Fiano di Avellino e Greco di Tufo) e rossi (Taurasi) di livello assoluto. Con la menzione speciale “Outsider” sono stati invece selezionati i migliori vini delle denominazioni o tipologie che si sono particolarmente distinte negli assaggi pur senza raggiungere livelli d’eccellenza.
La massima classificazione è invece costituita da I Vini dell’Eccellenza, distinta dal simbolo delle “cinque bottiglie”, corrispondenti a un punteggio di almeno 18/20. La Guida 2016 ne attribuisce 223, evidenziando, con la consueta rigorosità di indagine, una decisa flessione rispetto all’anno passato quando si era toccata quota 263; un calo consistente, da collegare in parte alle difficoltà innescate, in molte regioni, dalla problematica vendemmia 2014.La quota massima di 20/20 è stata raggiunta quest’anno da un solo vino, lo straordinario Barolo 2011 di Bartolo Mascarello, produttore storico della denominazione, tallonato a distanza ravvicinata (19,5/20) da altri tre grandi vini piemontesi: il Barbaresco Pajé Vecchie Viti 2010 di Roagna, il Barolo Riserva Monprivato Cà d’Morissio 2008 di Mascarello Giuseppe & Figlio, il Barolo Riserva Monfortino 2008 di Giacomo Conterno.
A 19/20 troviamo un gruppetto di 13 vini, costituiti in gran parte dalle denominazioni più classiche. Il Brunello di Montalcino è così rappresentato da Salvioni, Talenti e Stella di Campalto; il Barolo da Bruno Giacosa con il suo Falletto, da Giuseppe Mascarello con il Monprivato, da Prunotto dal Vigna Colonnello; il Barbaresco da altri due cru di Roagna. La lista delle “super eccellenze” è completata dal sorprendente bianco marchigiano Gli Eremi de La Distesa, dal Cabernet toscano d’Alceo del Castello dei Rampolla e da tre vini dolci: l’inebriante Vin Santo 1998 di Castell’in Villa e due magnifiche Marsala Riserva firmate dalle Cantine Florio e da Marco De Bartoli.
Nel complesso la Guida 2016 registra un consolidamento qualitativo delle tipologie classiche, sia per i vini rossi sia per i bianchi, con riscontri particolarmente felici per i Brunello di Montalcino, grazie all’annata 2010, per i rossi valdostani, per i Verdicchio. Più equilibrata del solito è risultata invece la, ormai tradizionale, competizione tra Piemonte e Toscana: per due soli vini, 50 contro 48, prevalgono ancora una volta i primi, anche se come numero di produttori premiati è la Toscana a segnare un punto a favore (48 a 37). Al terzo posto, sempre per numero di eccellenze, si piazza di nuovo il Trentino-Alto Adige con 24 vini, mentre nell’area meridionale e insulare torna ad essere la Sicilia, con 11 vini di eccellenza, la regione capofila.
Numerosi sono comunque i vini e i produttori all’esordio assoluto nell’elite dell’eccellenza enologica italiana. Tra questi segnaliamo le “bollicine” proposte dalle aziende altoatesine Haderburg e Lorenz Martini, la Barbera d’Asti Nizza La Luna e i Falò della cantina Vite Colte, l’originale Ciliegiolo umbro Lautizio di Collecapretta, il potente Cannonau sardo di Pusole, l’elegante Chianti Classico Vigna Cavarchione di Istine, il succoso Canaiolo Numero Otto di Filippo Rocchi e ancora il Sangiovese romagnolo Godenza di Noelia Ricci, la Vernaccia di San Gimignano Sanice di Letizia Cesani, il profumato Riesling Brera della Tenuta Il Bosco e molti altri vini che stanno a testimoniare la vitalità e la capacità di rinnovamento continuo del vino italiano.
Restando su un piano di rilievo statistico, va sottolineato infine come un terzo dei vini ritenuti “Eccellenti” sia arrivato per la prima volta a questo traguardo e che circa 50 dei 223 premiati siano rintracciabili sugli scaffali a prezzi inferiori ai 15 euro: si può bere “alla grande” senza svuotarsi il portafoglio.”
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