Seconda visita in cantina nella DOC Bolgheri. Questa volta saliamo un po’ in “quota” per andare ad incontrare una tra le più conosciute e qualitative cantine del territorio: Grattamacco.
L’origine
L’origine è datata 1977, è la seconda cantina nata a Bolgheri – dopo Tenuta San Guido. Si trova ai piedi della storica collina del castello di Castiglioncello di Bolgheri; collina che accolse le prime vigne di Cabernet per mezzo del Marchese Incisa della Rocchetta.
Un’eredità partita da Sangiovese e Trebbiano, presto mutata in appezzamenti di terra sempre più ricchi di Cabernet Sauvignon e Franc, tracciando, in compagnia del marchese Incisa, quella che poi sarebbe diventata la base forte della DOC Bolgheri.
Grattamacco
Grattamacco sorge su di un terreno roccioso, composto principalmente da Flysch, con sesti d’impianto quasi tutti sopra i 100m slm. Allevamento a guyot e cordone speronato, ma anche 2 ettari ad alberello nella parte più pianeggiante. Pier Mario Meletti Cavallari, il fondatore dell’azienda, alla fine degli anni ’70 pianta subito Cabernet Sauvignon, Vermentino (in sostituzione del Trebbiano) ed infine Merlot. La cantina è stata completamente ristrutturata nel 2013; l’azienda possiede oggi 28 ettari vitati attivi e ha recentemente acquisito ulteriori 5 ettari che saranno scassati e avviati alla produzione. La produzione annua si attesta sulle 150000 bottiglie e 4 etichette differenti.
Grattamacco possiede la certificazione ICEA dal 2000 sia in vigna, grazie ad un terreno drenante e una fortunata esposizione ventilata che permettono l’adozione di pratiche biologiche, che in cantina. Nel 2002 l’azienda è passata sotto il controllo di Collemassari, andando a completare la triade di tenute toscane, insieme a Castello ColleMassari nella Montecucco DOCG e Poggio di Sotto nella Brunello di Montalcino DOCG.
Una cantina moderna, con pratiche manuali
Grattamacco esegue la propria vendemmia, rigorosamente manuale, in più fasi, iniziando i primi giorni di settembre con le uve che andranno a costituire il Bolgheri Rosso, il vino d’entrata dell’azienda, per concludere alla fine del mese con il Vermentino.
Quattro etichette, tutte trasformate in una cantina moderna e ben attrezzata, nella quale però la mano dell’uomo ha ancora la sua importanza.
Batonnage manuale – giornaliero – in barriques e tonneaux di rovere per una parte del Vermentino, la cui percentuale da destinare a questa trasformazione viene individuata dall’enologo Luca Marrone. Due rimontaggi giornalieri per il Bolgheri Rosso, che inizia la sua fermentazione alcolica in vasche di acciao a temperatura controllata, per affinare poi in barriques usate per 6-8 mesi. Lunghi affinamenti in barriques nuove e di secondo passaggio per i due Bolgheri Superiore – 16 mesi per l’Alberello, 18 mesi per il Grattamacco – tutte rigorosamente griffate Taransaud.
Nella cantina di Grattamacco c’è tutto, dal sistema di ricezione uva a ciclo continuo, che ne garantisce il minimo contatto con l’ossigeno, al tinello datato 1968 donato a Pier Mario dall’amico Incisa. Ma non finisce qui. La barricaia, al di sotto della sala degustazione, è il luogo in cui i vini che tra poco assaggeremo affinano e si riposano, in attesa di esprimere tutto il loro vigore.
La degustazione
La sala degustazione gode di una vista invidiabile sulle vigne, ed è proprio con questo splendore negli occhi che concludiamo il nostro viaggio alla scoperta di Grattamacco.
- Vermentino 2018 14% – Al naso pesca, albicocca acerba, margherita, miele, una leggerissima ossidazione e una delicata morbidezza vanigliata con un finale leggermente ammandorlato. Beh mica male per partire…! Una bocca spinta e piccata, mediamente rotonda, con una durezza ed una cattiveria da boxer! Una potente acidità ed una sapidità ricca, rendono questo vino duro ma con un naso indiscutibilmente pieno e fragrante. Piacevole da bere e da degustare.
- Alberello 2017 14.5% – Al naso frutta cotta (prugna e ciliegia), mix speziato di pepe ed origano, peperone arrosto e delle leggerissime note di gin che lo rendono davvero pop. Bocca succulenta e saporita, con un tannino levigato e tendenzialmente dolce.
- Grattamacco 2017 14.5% – Al naso spicca una sensazione di sale oleoso che ricorda l’oliva, continua con una nota leggermente metallica e un gommosa – Big Babol. In bocca è teso ed amaro, con i duri che si mixano bene tra loro. Un vino dalle durezze amare e spiccate che dominano la bocca.
- Grattamacco 2016 14.5% – Al naso un peperone affumicato che apre il campo ad un’olfattiva abbastanza comprensibile. Note leggermente bruciate ed affumicate, una leggera nota terrosa e spruzzi iodati ne completano l’olfazione la quale chiude, addolcendosi, con una leggera menta zuccherata. In bocca però è diverso! Rotondo e spumoso, con un tannino succulento e ben affinato; una retrolfattiva che lascia gusto e conduce ad una piacevolissima masticazione e salivazione.
Tenuta Grattamacco
Loc. Lungagnano, 128 – 57022 Castagneto Carducci (LI)
Tel. 0565 765069
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