Terradonnà. Una terra da donna a donna
Una bella storia. Una donna, una madre, un figlio ed un padre, tosti come un minerale! Uno start un po’ emotional…? Sì, è vero! Però, credo che sia capitato a tutti di incontrare persone che ti fanno sognare, che attirano la tua attenzione più di altre, perché c’è vita, lavoro, verità e concretezza. La famiglia Terradonnà non appartiene a quella categoria di persone sognatrici e racconta-storie, con loro sogni “pane al pane vino ar vino“.
Terradonnà
Terradonnà è un piccola realtà della DOC di Suvereto – in Toscana – che si è fatta spazio puntando sul tanto lavoro e la qualità sincera dei suoi vini. Annalisa è colei a cui questa terra è stata donata ed è colei che oggi dirige l’azienda. Con il supporto del marito Mauro e di suo figlio Michele hanno tirato su una delle realtà, nella “minuta” DOC Suvereto, più interessanti di tutta la costa Livornese della Val di Cornia.
Non vi elencherò tutti i dati tecnici della cantina e di come e cosa facciano per arrivare alla qualità voluta dei loro vini – grazie anche al supporto del loro enologo Luca d’Attoma – perché trovate tutto nella video intervista! Mi piacerebbe, invece, soffermarmi sullo spirito e la volontà di una famiglia che ha deciso di puntare tutto su quello che aveva, su ciò che gli era stato lasciato in eredità: i minerali ed un pezzo di terra!
La storia di Terradonnà parte dal nonno di Michele. Il lavoro in miniera logora il corpo e l’anima ma quest’uomo, appassionato di minerali, a metà del secolo scorso decide di cominciare a trarre ricchezza da quel lavoro così duro. Raccoglie una quantità ed una varietà di minerali tanto importante che gli permette di acquistare qualche terra in più nella sua Val di Cornia.
Così, dal fondo di una miniera, nasce la storia di Terradonnà. Le radici di questa azienda sono davvero radicate, sono state piantate proprio in fondo a quei tunnel tetri ed umidi, dall’aria irrespirabile, perché quando parli con Annalisa leggi tutto l’impegno ed il sacrificio di una famiglia che non vuole mollare di un centimetro! Tosti, massicci, bravi e dei gran lavoratori.
Potrei cominciare a tediarvi con una serie di dati sugli ettari, le varietà e le tecniche di vinificazione di Terradonnà, ma come dicevo all’inizio di queste poche righe, lascio i dettagli ad Annalisa, Mauro e Michele che nel video ci raccontano tutta la storia e le tecniche della loro azienda agricola.
A tal proposito vi riporto le note di degustazione (non presenti nel video) dei vini selezionati per la degustazione.
La degustazione
KALSI • Vermentino 2019 • 13.5%/vol
Parte in quarta con un’olfattiva che sulla frutta è molto molto particolare. Fragola sulfurea. Sbuffi di zolfo che accompagnano una piacevole pesca bianca matura (tabacchiera!) ed un frutto sempre bianco (il gelso!?). Un sorso leggermente abboccato che si giustifica anche per le sue ottime rotondità ed in generale per le parti morbide ancor più sostenute dall’alcol. Un’acidità piccante guida il treno dei duri, tanto da far passare in secondo piano una giusta sapidità. La chiusura è wow!! Farina e banana candita, con un finale carnoso che chiama un piatto in abbinamento.
SYSA • Toscana Rosato 2019 • Sangiovese 50%, Syrah 50% • 14%/vol
Un naso piacevole. Gomma, ciliegia matura, mora e mandarino. Piacevole perché ad una frutta dall’olfattiva “gommosa” ci piazza lì, nel mezzo, quell’agrumetto che non ti aspetti e che rinfresca tanto il naso! In bocca si conferma rotondo e gommoso (caro Syrah non ti smentisci mai…) con una bella struttura. Un’acidità abbastanza persistente che tende ad incollare la lingua al palato e che anche in questo caso chiama un piatto in abbinamento (perché non una zuppetta di pesce??). Ci saluta con una piacevole gusto-olfattiva da frutta matura a tratti cotta (pera abate e mela cotogna).
BIXBI • Toscana Rosso 2107 IGT • Sangiovese 50%, Syrah 50% • 14.5%/vol
Piccoli frutti rossi accompagnano una balsamicità bellissima!! Liquirizia nera, caramella gommosa (con il richiamo alle Haribo). Bocca tonda, piccante e sapida per un corpo un po’ ridotto e di media struttura, caratteristiche che lo rendono molto più immediato e beverino. Chiude con un finale sempre balsamico che spinge sulla liquirizia! Ad una buona temperatura (sui 12°C) lo abbini perfettamente ad un cacciucco.
PRASIO • Toscana Rosso IGT 2016 • Cabernet Sauvignon 50%, Merlot 50% • 14.5%/vol
Al naso è come un proiettile! Teso, veloce e duro! Ferro, sabbia, terra, iodio ed una buona “spruzzata” di pirazine che ne arricchiscono l’olfattiva, rendendola peraltro un po’ meno rigida e più vegetale. Il naso, poi, si stringe verso un mirtillo nero (dal polifenolo vivissimo) che ti fa sentire l’astringenza già quasi al naso ed una mora nera che ne controbilancia la durezza. Una bocca ferrosa e tesa, con un tannino fino e fitto che si lega con una buona sapidità, accentuandone ancor di più le parti dure! La sua acidità dal tatto spumoso ti fa un attimo rinfrescare il palato, rendendo la bocca più succulenta.
Ricordatevi di andare a leggere tutte le nostre interviste ed anche tutti nostri incontri in cantina con produttori.
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