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VIDEO TASTING

Video degustazione | Prometheus 2018 bianco macerato – Bajaj

Adriano, “Gravneriano” per passione, per stile, per sentimento e per scelta. Un vigneron appassionato e con le idee molto chiare.

Bajaj è Adriano

La mia casa è Bajaj. La mia casa è la terra. La mia casa è dove sono davvero felice, dove posso coltivare un sogno, dove il sogno diventa vero. Credo che questo sia stato lo spirito di Adriano, una miccia che ha rivoluzionato la sua vita.

Parlare di un’azienda è sempre molto difficile, sopratutto se non la vivi tutti i giorni. Parlare di qualcuno lo è ancora di più, richiede uno sforzo pazzesco e una sensibilità ogettiva.

Vorrei raccontarvi lo stupore, la bellezza e la follia che mi hanno assalito quando ho conosciuto Adriano ma … non sarebbe la stessa cosa! Non riuscireste a sentire ciò che ho sentito io, non arrivereste al principio, rimarreste incastrati in un loop temporale senza uscita.

Allora vi racconto Adriano e la sua Bajaj nel modo più formale che queste pagine conoscono. Per non sbagliare, per non cadere nell’errore di raccontare più quello che dovrei, più di quello che poi, effettivamente, è: una grande vigneron!

Noi siamo agricoltori

Una frase che oggi può raccontare tanto! Io, però, gli do quel significato di etica, di morale e di rispetto per la terra e per l’uomo che oggi più che mai è ciò di cui l’umanità ha bisogno.

Custodi di circa 20 ettari di frutteti, “biodiversi” di fatto, la famiglia Moretti traccia il proprio percorso agricolo attraverso innovazione e sperimentazione, in particolar modo nell’ambito dell’enologia.

Produce 9 etichette, tutte nella terra del Roero, lavorando le principali varietà autoctone Piemontesi come il Nebbiolo, la Barbera e l’indigeno Arneis. Un ventaglio ampelografico del territorio ma eterogeneo.

Una di queste etichette ha catturato la mia attenzione: Il Prometheus!

Il Prometheus

Vinificato interamente in anfore di terra cotta e grès porcellanato viene macerato – negli stessi recipienti – per circa 40 giorni, attivandosi grazie ad una fermentazione spontanea con pied de cuve.

Un vino ambrato con dei riflessi brillanti di albicocca matura. Nonostante il suo essere non filtrato, facendolo riposare, appare limpido e pulitissimo!

Un naso super complesso definisce un’olfazione potente, precisa ed elegante. Albicocca, melone giallo, caco, banana matura ed un tocco di anni ’90 con un gommosità che spinge verso la big babol.

Continua con miele e pappa reale. Due componenti che ricordano sentori di natura cerosa. Si irrigidisce con degli eteri che richiamano allo smalto per cosmetici. Salamoia e balsamicità chiudono l’olfazione. Che bomba!!! Che dinamicità!!

E questo è solo l’inizio … scorpite il resto nella video degustazione completa.

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